mercoledì 28 ottobre 2009

Riforma università

DAL CDM VIA LIBERA AL DDL DI RIFORMA DELL'UNIVERSITÀ

Un parziale stralcio di articolo dal web... è giusto per rendervi partecipi della notizia (anche se sono sicuro che non ne abbiate bisogno), e per cominciare una proficua discussione...il sasso è stato lanciato.


ROMA - Via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge per la riforma universitaria.

Le università sono autono
me ma risponderanno delle loro azioni: se saranno gestite male riceveranno meno finanziamenti, decretando così la fine dei finanziamenti a pioggia. E' il principio su cui è incardinata la riforma dell'università che, dopo una lunga gestazione, ha fatto oggi il primo passo con l'approva
zione in consiglio dei Ministri, di un
ddl che con molta probabilità comincerà il suo iter in Senato.
I contenuti sono stati illustrati dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, affiancata, in conferenza stampa, da Giulio Tremonti, il collega di Governo che, secondo indiscrezioni, avrebbe messo i bastoni tra le ruote a questa riforma. Ma l'interessato ha smentito oggi qualsiasi presunta tensione: "ho sentito dire cose strane, parlare di contrasto, di interferenze e contrarietà. Certo il tema è stato complesso". Entro sei mesi dall'approvazione della legge gli atenei dovranno approvare statuti che recepiscano le novità.
CODICE ETICO ANTI-PARENTOPOLI - Ci sarà un codice etico per evitare incompatibilità, conflitti di interessi legati a parentele.
RETTORI A TEMPO - Un rettore non potrà rimanere in carica per più di 8 anni (attualmente ogni università decide il numero dei mandati), con valenza retroattiva.
FUNZIONI NETTAMENTE DISTINTE TRA SENATO E CDA - Il Senato avanzerà proposte di carattere scientifico, ma sarà il Cda ad avere la responsabilità chiara di spese e assunzioni, anche delle sedi distaccate. Il Cda non sarà elettivo, avrà il 40% di membri esterni e anche il presidente potrà essere esterno. E' prevista una presenza qualificata di studenti negli organi di governo. La riforma della governance prevede, inoltre, la figura di un direttore generale, un vero e proprio manager di ateneo, al posto dell'attuale direttore amministrativo. Il nucleo di valutazione d'ateneo avrà una maggiore presenza di membri esterni per garantire una valutazione oggettiva e imparziale.
PER PROF VALUTAZIONE DA STUDENTI E CERTIFICAZIONE PRESENZA - Gli studenti valuteranno i professori e questo giudizio sarà determinante per l'attribuzione dei fondi alle università da parte del ministero. I docenti avranno l'obbligo di certificare la loro presenza a lezione. Viene, inoltre, stabilito un riferimento uniforme per l'impegno dei professori a tempo pieno: 1.500 ore annue di cui almeno 350 destinate ad attività di docenza e servizio per gli studenti. Scatti stipendiali solo ai prof migliori e possibilità di prendere 5 anni di aspettativa per andare nel privato senza perdere il posto.
FUSIONI E RIDUZIONE DEI SETTORI DISCIPLINARI - Ci sarà la possibilità di unire o federare università vicine per abbattere costi e aumentare la qualità di didattica e ricerca. Saranno ridotti i settori scientifico-disciplinari dagli attuali 370 alla metà (consistenza minima di 50 ordinari per settore) per evitare che si formino micro-settori che danno troppo potere a cordate ristrette. Riduzione delle facoltà che potranno essere al massimo 12 per ateneo.
ABILITAZIONE NAZIONALE - Il ddl introduce l'abilitazione nazionale per l'accesso di associati e ordinari. L'abilitazione é attribuita da una commissione nazionale (anche con membri stranieri) sulla base di specifici parametri di qualità. I posti saranno poi attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole università. Si prevede una netta distinzione tra reclutamento e progressione di carriera.
SPAZIO AI GIOVANI RICERCATORI - Si prevedono contratti a tempo determinato di 6 anni (3+3), al termine dei quali se il ricercatore sarà ritenuto valido dall'ateneo sarà confermato a a tempo indeterminato come associato. Il provvedimento abbassa l'età in cui si entra in ruolo da 36 a 30 anni con uno stipendio che passa da 1.300 a 2.100 euro. Tra le novità l'aumento degli importi degli assegni di ricerca e l'abolizione delle borse post-dottorali.
BILANCI TRASPARENTI, COMMISSARIAMENTO PER CONTI IN ROSSO - Verrà introdotta una contabilità economico-patrimoniale uniforme, secondo criteri nazionali concordati tra i ministeri dell'Istruzione e del Tesoro. Debiti e crediti saranno resi più chiari nel bilancio. E' previsto il commissariamento per gli atenei in dissesto finanziario.
AIUTI A STUDENTI MERITEVOLI - E' prevista la delega al governo per riformare la legge 390/1991, in accordo con le Regioni. L'obiettivo è quello di spostare il sostegno direttamente agli studenti. Sarà costituito un fondo nazionale per il merito al fine di erogare borse di studio e di gestire, con tassi bassissimi, i prestiti d'onore.

3 commenti:

  1. caro Teo, ieri ho letto uno stralcio molto simile a quello che hai pubblicato e quando sono arrivato alla fine mi sono chiesto: ma tutto questo è bene o è male?

    Ovviamente, per come è presentato l'articolo sembra tutto perfetto: via i baroni, viva la meritocrazia, niente più precari, più alti gli stipendi... insomma il Paese dei Balocchi. Giusto? E' chiaro che se questa fosse la realà, allora sarebbe veramente fantastico, ma visto che di solito niente viene via gratis, vorrei vedere nelle norme attuative come tutte queste migliorie saranno poi effettivamente implementate e a quale prezzo.

    Giusto per completezza, questa mattina ho letto il comunicato della CGIL (testo) che a margine mette i suoi commenti, manco a dirlo tutti negativi. Non mi aspettavo salti di gioia, ma questo comportamento del sindacato mi delude sempre di più.

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  2. caro Toto, il post pubblicato non ha alcuna velleità di completezza, lo scopo non era tanto informare, quanto forse "avvisare" del ddl approvato.Ti ringrazio del rimando al comunicato CGIL.

    Alla domanda se tutto questo sia bene o male non ho sinceramente una risposta,a partire dal post in realtà non mi vien da dire che sia tutto perfetto(su molte cose però non ci sputerei sopra), tuttavia un' obiettiva analisi andrebbe condotta su ogni singolo articolo del disegno di legge conoscendo quella attualmente in vigore(cosa che, tempo permettendo, non mi sento in grado di fare). Ma, naturalmente non è questa la sede...

    Le domande da rivolgere a noi studenti sono:
    1) quanto ci stiamo interessando della questione?
    2) esiste uno spazio di discussione tra noi studenti nella nostra università? Potrebbe aver senso creare uno spazio/momento in cui discutere del provvedimento?
    potrei andare avanti ma mi fermo qui.

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  3. ho letto che la confederazione dei rettori italiani capitanata da Decleva ha accolto con benevolenza la notizia dell'approvazione. io sinceramente di dare un giudizio non mi sento in grado, perchè ci sono troppi aspetti che non conosco: cda, reclutamento,...non conosco la burocrazia e le formalità dell'università. al contempo, nell'apprendere del plauso dei rettori, mi vien da pensare che ci sia qualcosa di davvero buono, se anche loro si sbilanciano in positivo. questa sera la Gelmini era a Otto e mezzo con De Bortoli proprio a spiegare il ddl. Ho sentito solo un pezzo, purtroppo: il problema però è sempre che quando qualcuno si mette a spiegare una norma al pubblico televisivo, lo fa informalmente, quindi tenendosi un po' sul vago. A una che non sa, come me, sembra un discorso lineare e che dà risposte soddisfacenti, ma non si addentra nei dettagli tecnici: questo cosa comporta? Quante...informazioni si perdono nell'...allargare le maglie?
    I giornali riportano i commenti dell'opposizione: ma quanto mi significano? E' ovvio che un rappresentante del governo giudicherà bene e uno dell'opposizione male, per come siamo messi adesso. Allora perchè non intervistano qualcuno che "ne sa", qualcuno di esterno? Un rettore di un'università straniera: cosa ne pensa? Come reagirebbe lui se nel suo Paese facessero lo stesso? Forse una persona del genere potrebbe dare indicazioni più utili nella prospettiva di formulare un parere.

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