martedì 21 dicembre 2010

Il disordine del vetro

Ormai con le festività natalizie alle porte, siamo ben lieti di presentarvi il numero di dicembre de il Quanto con un interessantissimo articolo che riguarda la fisica terribilmente disordinata e affascinante che si cela dietro a ogni comunissimo pezzo di vetro e di cosa accada quando questo raggiunge basse temperature (molto più basse anche di quelle di questo freddo inverno).

A questo punto potete accendere il vostro caminetto, preparare il plaid e mettervi comodi per godervi questa nuova uscita, ma se siete invece lettori più "dinamici" potete gustarvi anche una curiosa trattazione sulla fisica delle ruote degli skateboard!

Non ci resta che farvi i nostri migliori auguri di buone feste e di felice anno nuovo, torneremo presto con il numero di gennaio!

la Redazione

sabato 18 dicembre 2010

Questione di punti di vista...

A., chimica: "Il mondo ha una concezione diversa di 'fisici strafighi'..."
(Non importa quale fosse la frase precedente: il commento funziona in ogni caso...)

domenica 12 dicembre 2010

Project Tuva



“Da un grande potere derivano grandi responsabilità.” Dev’essere questo quello che ha pensato Bill Gates quando ha deciso di mettere in pratica il “progetto tuva”. Il nome, poco indicativo, si riferisce ad una remota regione della federazione russa, situata in Siberia centro meridionale lungo il confine con la Mongolia. Ha circa 300.000 abitanti, dei quali circa due terzi appartengono all'etnia tuvana. La capitale è la città di Kyzyl (ab. 100.000). Vi si parla il tuvano, lingua di ceppo turco, il russo è usato correntemente. Tuva è famosa per il caratteristico canto gutturale xöömej. Potrei continuare così a spacciare come cultura generale fatti di cui non ne avevo la benché minima cognizione (e tuttora non saprei ripetere a memoria) prima di averli copiati ed incollati da Wikipedia, ma invece cercherò di illustrare in cosa consiste il progetto. Durante il 1964 il Fisico premio Nobel, insegnante, cantastorie, suonatore di bongo, scassinatore di casseforti, nonché l’unica persona al mondo ad aver visto un’esplosione nucleare ad occhio nudo (con la sola protezione di un vetro di un autocarro), Richard Feynman tenne un ciclo di 7 conferenze alla Cornell University, nel corso del progetto delle Messenger Lectures, delle lezioni pubbliche tenute, nelle intenzioni, da “i più abili conferenzieri ottenibili” di quel tempo. Di certo si centrò l’obbiettivo quell’anno riuscendo ad invitare il professor Feynman, che si occupò in quella circostanza di descrivere il “carattere delle leggi fisiche”, come vengono pensate, con quale linguaggio, da quali intuizioni, con che conseguenze.
Pur non essendo didattiche in senso stretto, poiché nessun concetto fisico viene sviluppato in maniera AMPIA (il che non significa che venga presentato in maniera SUPERFICIALE, come lo stesso Feynman tiene a precisare), ciò nonostante sono sembrate abbastanza interessanti al signor Bill Gates da comprarne i diritti dalla BBC e caricarle online per renderle disponibile a chiunque voglia godersele. (A questo indirizzo)
Così dal 13 Luglio 2009 è possibile rivivere l’incredibile esperienza di poter vedere, davanti ai propri occhi, una mente mirabolante spiegarti ciò di cui si occupa la Fisica, proprio da qualcuno che ne ha contribuito il progresso in prima persona.

Ciò che colpisce sin dall’inizio è la sua grandissima capacità di “performer”, prima che di conferenziere. I gesti, i movimenti, le pause sceniche, i cambi dei toni di voce, fanno pensare che se non si fosse applicato alla fisica Feynman avrebbe potuto avere avuto un buon successo come attore. All’inizio della conferenza, il presentatore menziona scherzosamente le sue qualità di suonatore di bongo, e, prendendo la parola, Feynman replica qualcosa come: “E’ strano come quando vengo, raramente, invitato ad esibirmi come suonatore di bongo, il presentatore non senta la necessità di menzionare che sono anche un fisico teorico!”.
Ma Feynman è molto più di un imbonitore di pubblico. Grazie ad analogie, contrasti, esempi, immagini, battute, riferimenti, egli rende tutto accessibile, tutto facilmente assimilabile. Egli rende chiaro ciò che sembra scuro, e ciò che veramente è oscuro, cerca di delinearlo, confinarlo in modo da renderne chiari almeno i contorni.
La sua onestà intellettuale è incredibilmente rigida con se stesso, e più di una volta ci tiene ad affermare i limiti di un tale esempio, o fino a che punto si possa spingere un’analogia; e più di una volta si sofferma per 2-3 secondi a pensare mormorando frasi del tipo “No, aspettate, questo concetto può essere espresso meglio.”
Tutto ciò si mixa con una profonda autocoscienza del proprio ruolo come scienziato, di cosa può e non può dire, di ciò di cui si dovrebbe e non si dovrebbe dubitare. E’ il primo ad ammettere i limiti della scienza, ma anche il più accanito sostenitore della necessità della conoscenza scientifica. In una visione del mondo che il mio professore di filosofia definirebbe “Popperiana”, ci spiega a parole e gesti il caos creativo della scienza, in cui le intuizioni sono più importanti dei concetti, ed ogni passo avanti nella conoscenza corrisponde ad un diverso punto di vista che si aggiunge a quelli precedenti. Non possiamo pensare di utilizzare gli stessi metodi scoperti finora per raggiungere nuove scoperte, perché, se siamo davanti ad un problema, possiamo essere sicuri che tutti i metodi precedenti sono già stati tentati. La storia non si ripete. Ogni passo avanti è dato da un nuovo paradigma, una nuova visione, che potrebbe smentire qualche assioma passato, o magari riprendere qualche ipotesi che si credeva irrimediabilmente falsa. Però detto da uno scienziato e non da un filosofo fa tutto un altro effetto.
Insomma queste lezioni sono un concentrato di filosofia della scienza, ad un livello allo stesso tempo alto ma accessibile, profondo ma gradevole.
L’unica cosa di cui lo si potrebbe accusare è di essere un po’ sopra le righe, forse un po’ pieno di se’, diciamo pure arrogante, ma, come disse il saggio professor Benza, con quella arroganza che deriva dalla consapevolezza di saperne oggettivamente più degli altri, di essere un gradino più in alto sulla piramide della conoscenza, che personalmente preferisco all’arroganza ingiustificata, per esempio, di certi esponenti politici.
Insomma, se Bill Gates l’ha visto due volte, (io per ora soltanto una), credo ci sia un motivo.

PS: Mi sono dimenticato di dire perché si chiama Progetto Tuva! Feynman avrebbe voluto durante la sua vita viaggiare nella terra di Tuva, ma per questioni burocratiche non ci riuscì mai. Ottenne il lasciapassare dall'Unione Sovietica solo il giorno dopo la sua morte. Il nome suggerisce così un sogno mai realizzato, che forse potrà essere conseguito non fisicamente ma virtualmente consentendo a tutti di usufruire delle sue lezioni.

martedì 7 dicembre 2010

LABORATORIO IV

Ciao a tutti. La prima lezione del corso di Laboratorio IV di Fisica delle Particelle si terrà il 14 dicembre dalle 14:30 in aula 1.3. Gli interessati non se la facciano scappare! (o comunque avvisino la prof.ssa Prest)


mercoledì 1 dicembre 2010

CCD 15/10/10 & 25/11/10

Con immenso ritardo pubblico il resoconto degli ultimi due Consigli di Coordinamento Didattico.

CCD 15-10-10
-Chiunque voglia iscriversi al corso di laurea magistrale, e abbia un voto della triennale inferiore a 100, deve sostenere un colloquio nel quale dimostri di possedere le conoscenze per poter affrontare il biennio.
-Proposta di corso di laurea magistrale inter-ateneo con un’altra università (work in progress).
-Collaborazione con un’università svedese (Linnaeus University) per un master (o laurea magistrale, non ho capito bene) di fisica, orientato verso la fisica delle nano-strutture, a partire dal prossimo anno. Siccome non hanno abbastanza docenti per sostenere un master del genere, propongono di trasferire qui dei loro studenti che possano seguire i nostri corsi. Una prima idea sarebbe fare una cosa tipo Erasmus. Altrimenti si potrebbe fare una cosa a due vie: si fa mezzo master in una università, e mezzo master nell’altra e vengono riconosciuti tutti i crediti accumulati nei due istituti. Questo semplificherebbe la discussione della tesi, che sarebbe una sola invece che due. Alcuni corsi dovrebbero essere svolti in inglese.
-Per incentivare l’interesse nei confronti della fisica si è scelto di portare l’università non solo alle classi quarte dei licei, ma anche alle quinte, anche se limitandosi ai primi quattro mesi (dopo si è troppo vicini alla maturità e gli studenti sbiellano). Questa cosa viene fatta nell’ambito del PLS (progetto lauree scientifiche), ha una durata complessiva di circa 24 ore, con tre laboratori: misura delle costanti della fisica, costruzione di una radio, ottica/laser/ologrammi/macchina fotografica. Ci sono state un macello di iscrizioni.

CCD 25-11-10
-Qualche comunicazione sulla sicurezza dei laboratori laser, scegliere un responsabile. Scelto Di Trapani Paolo in sostituzione di Faccio Daniel.
-Solite pratiche studenti
-Crediti per corsi SiBA. Già approvati l’anno scorso. Riapprovati, ci pensa Lugiato.
-Collaborazione con l’università svedese: abbiamo i programmi del corso di master, dobbiamo confrontarlo con il nostro e decidere se e come deliberare se alcuni dei nostri corsi possano essere svolti in inglese, già chiesto alla Facoltà. Gruppo degli esami B vanno bene. Gruppo A: nanomateriali, analisi numerica 2 e 3, fisica matematica. Gruppo C: informatica quantistica 1 e2, fisica dei laser, astroparticelle e altri. Proposta: i corsi con argomenti simili potrebbero essere coordinati con gli svedesi, gli altri corsi che mancano da una parte o dall’altra potrebbero essere offerti reciprocamente.
-Modifiche ordinamento triennale causa pensionamento docenti. Proposte: onde viene etichettato come fis02 perché non ci sarebbero docenti per tenerlo se restasse fis01. labo 4 diventa fis04 e labo 5 fis03. Per fare questo bisogna cambiare l’intervallo di crediti, ma ciò non comporta nessun problema.
-il test di autovalutazione di marzo viene sfiduciato, in quanto non serve ad incentivare l’entrata di studenti e comunque i risultati dei test sono scandalosi.