Vi siete mai domandati dove i fisici vanno a prendere le particelle da accelerare? La risposta può sembrare ovvia, ma tecnicamente è una procedura abbastanza complessa da mettere in pratica: per farla molto breve, è un po' come cercare di controllare un fulmine iniettando gas compresso all'interno di un vuoto molto spinto.
Nelle ultime due settimane il nostro ciclotrone è andato nella sua beauty farm, ovvero gli abbiamo fatto due settimane intere di manutenzione, e l'elemento che ci ha dato più gatte da pelare è proprio stata la sorgente di ioni che fino a questa sera non ne ha voluto sapere di funzionare.
Apparentemente, la ragione per questo malfunzionamento era legata ad una piccola infiltrazione d'aria con conseguente contaminazione del plasma. La prova di questa teoria è che l'interno della sorgente (in foto) si fosse completamente ricoperto di una sostanza nera, verosimilmente un ossido di lantanio, materiale di cui sono composti gli elettrodi.
Ulteriori dettagli li trovate su La sorgente dei protoni.
ps. a proposito di gatte da pelare... provate ad indovinare il nome della gatta del ciclotrone!
Se Romeo è "er gatto del Colosseo", potrebbe essere Ermione, "la gatta del ciclotrone"...
RispondiEliminaOppure...vediamo...se fossi una gatta e vivessi nei pressi di una tale struttura, come mi chiamerei?
(Non lo so: mi chiamereste voi, più che altro...)
Lorentza?
RispondiEliminamodello standard?
RispondiEliminaGrande Fede, lunedì faccio una petizione per cambiare il nome alla gatta in Ermione la gatta del ciclotrone. In realtà sei sulla buona strada, il nome ha un'assonanza con una delle cose che facciamo....
RispondiEliminaAnche Lorentza non sarebbe stato male, in fondo se non ci fosse la forza di Lorentz il ciclotrone non potrebbe funzionare. Complimenti per l'arguzia.
RispondiEliminaModello standard è un po' troppo fisico e l'energia del ciclotrone è troppo bassa per poterlo veramente assaporare.
Vi do un indizio: la gatta è stata trovata e battezzata da due dei radiofarmacisti che lavorano al ciclotrone.
Purtroppo non mi è ben chiaro che tipo di mestiere faccia un radiofarmacista...
RispondiEliminaSu che frequenza mi devo sintonizzare?
Un radiofarmacista è colui che prepara dei farmaci sintetizzandoli con elementi radioattivi. Il radioisotopo può essere sia il principio attivo del farmaco o utilizzato come tracciante per un'altra molecola alla quale viene ancorato il radioisotopo.
RispondiEliminaÈ più chiaro adesso?
Vi do un altro indizio: il farmaco in questione contiene del fluoro...
Fluoretta!
RispondiEliminaFluoriana!
RispondiEliminaDopo aver cercato nell'armadietto medicinali contenenti fluoro, sono arrivata alla conclusione che alzo bandiera bianca e mi arrendo...
RispondiElimina...insomma, come si chiama la gatta??
(Se fosse stato un topo sarebbe stato mooolto più semplice. AcceleRatto! -da tener presente nell'eventualità...-)
Cerchiamo di tenere i topi il più alla larga possibile perché se cominciano a mangiare i cavi è l'inizio dell'apocalisse.
RispondiEliminaTornando al fluoro. Visto che è un farmaco radioattivo difficilmente lo potrai tenere nell'armadietto del bagno. Poi devi considerare che scade dopo 12 ore dalla produzione, quindi a meno che tu l'abbia comprato questa mattina, ti ritrovi con un costosissimo millilitro di acqua e zucchero.
Ho capito, farò un post svelando il mistero del gatto.
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