martedì 15 dicembre 2009

Domande scomode sull'università

Dopo la segnalazione di Daniele mi sono accinto a leggere La Provincia di Domenica 13/12/09 nella quale si parla della nostra università. Dopo aver letto l'articolo di Sada riguardo alle posizioni di Taborelli mi accorgo che nelle opinioni appare un altro articolo riguardante l'Università dell'Insubria scritto da un certo Guglielmo D'Occam. Già nelle premesse mi accorgo che c'è qualcosa che non va: "Premesso che uno studente capace non sceglie l'università in base alla localizzazione e, se ammesso ad Harvard, non sta a chiedersi se Cambridge sia vicina o meno a dove abita". Proseguendo nell'articolo si parla dei motivi per cui, secondo l'autore, sia stata instituita un'università comasca: "Si intende catturare quella fascia di studenti che non hanno le capacità e l'ambizione di frequentare università eccellenti ed impegnative come quelle di Milano, Pavia, Torino. Le ammissioni saranno più semplici, le facoltà meno prestigiose ed i corsi meno impegnativi".
Evidentemente questo D'Occam sarà pure un affermato economista o giurista che ha saputo darsi da fare negli anni da studente e nella sua carriera successiva, ma mi sembra di capire che ormai per lui sia giunto il tempo, in quanto dall'articolo si evicono alcuni evidenti effetti derivanti dalla vecchiaia, specialmente a livello encefalico. Prima di tutto non riesco a capire per quale motivo uno studente dovrebbe scegliere Milano o Pavia o Torino come università quando può comodamente prendere un autobus ed essere arrivato a scuola cosi potendo investire tutto il tempo risparmiato nel viaggio in studio o comunque attività diverse dal sonnecchiare sul treno. Forse l'argomentazione dell'articolo si basa sul fatto che i docenti aventi cattedra in prestigiose università siano di gran lunga più bravi di quelli stanti in un piccolo ateneo come il nostro, peccato che nel caso in cui il docente sia impegnato con 150 studenti non possa rispondere a tutte le domande poste da questi ultimi rendendo cosi la sua bravura superflua o perlomeno "inutilizzabile". Seconda cosa (ed è qui che si notano gli effetti della senilità), forse il signor D'Occam confonde la nostra non ambizione e l'incapacità con la furbizia di chi ha deciso di non buttare via le ore e la pazienza solo per la rinomatezza del nome di un ateneo. Per quanto riguarda i corsi meno impegnativi non commento neanche. Sarei molto curioso di sapere quanto è alta la media della classe del 2°anno di Fisica di una qualunque università di Milano per fare un bel confronto con la nostra. Mi sono sentito offeso e dispiaciuto per questo insulto da parte di uno che la Fisica non sa neanche cos'è (anche se il suo discorso era genralizzato), di quanto sia tosta e di quanto sia bella. Spero solo che sia l'ultimo.


Michele

4 commenti:

  1. Esattamente i miei pensieri. Ma ormai, avendoci fatto l'abitudine, mi sono accorta che non ho più voglia di rispondere alle domande stupide, nè alle provocazioni. L'unico mio dispiacere è che "Guglielmo D'Occam" sia palesemente uno pseudonimo...altrimenti mi sarebbe piaciuto contattare questo signore per mostrargli le mie argomentazioni.
    Va là, noi rispondiamo alle provocazioni coi fatti.
    E poi...volete una Cassandrata?...quando il signor Casati riceverà il Nobel, saranno tutti pronti a diventare lecchini, a salire sul carro dei vincitori; e allora ritireremo fuori questi articoli da travaso di bile per dire: "carissimi, guardate come consideravate la nostra università! e adesso è iper considerata perchè c'è un Nobel?! prima eravamo poveri stupidi fannulloni senza abbastanza voglia di impegnarsi per scegliere Milano, e adesso siamo "i valenti allievi di un Nobel"?"...
    ...speriamo che arrivi presto, 'sto Nobel.

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  2. Bravo Michele. Personalmente avrei aggiunto qualche parolaccia, giusto per dare più tono XD.
    Per il resto non aggiungo nulla, in quanto ripeterei quello già detto sopra da voi due.

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  3. Al buon Guglielmo gli perdoniamo qualche svarione dovuto all'età essendo in giro da più di settecento anni... Però se vediamo i fatti la nostra sede di scienze è nata proprio come dice lui nel suo "secondo punto". E' infatti noto a tutti come il principale "padre fondatore" dell'università comasca sia il prof. Casati, che ha una reputazione scientifica di tutto rispetto.
    Per confutare la prima affermazione sulla qualità scadente della didattica basta dare un'occhiata al rapporto del comitato di valutazione della ricerca del MIUR (link). Si potrebbe obiettare che ricerca e didattica viaggiano di norma su binari distinti, ma la valutazione è comunque incoraggiante...
    Inoltre il vecchio Guglielmo ci fa notare che è controproducente avere corsi di laurea che sono già disponibili a Milano, a Torino, a Pavia e via dicendo... Ma quali corsi non sono disponibili in quelle città? L'unico che mi viene in mente è il corso di laurea in Scienze Tolkieniane (che effettivamente non sarebbe da disprezzare). E' un argomento che non sta in piedi, anche perché nella stessa Milano esistono diversi corsi più volte ripetuti nelle molte università della città della Madonnina.

    I paragoni on le università americano poi sono completamente fuori luogo, perché il sistema americano è completamente diverso da quello europeo, e non è detto che sia migliore. E' inoltre risaputo che gli Stati Uniti hanno costruito la loro eccellenza accademica solo grazie alla migrazione di centinaia di ricercatori e professori in fuga dall'Europa degli anni '30, dove il sistema universitario "statale" funzionava benissimo. Ma sto un po' divagando. Gli U.S.A. hanno avuto il merito di saper sfruttare al massimo questo evento, e se vogliamo paragonare i fondi federali stanziati per la ricerca di base (anche dalle forze armate stelle e strisce) con quello che investe il nostro paese, viene voglia di essere nati nel New Jersey. Meglio fermarsi qui.

    Chiudo invitando chi si cela dietro Guglielmo di ravvedersi un attimo sulle sue posizioni circa gli studenti svogliati e impreparati. Perché conosco un sacco di gente che suda un considerevole numero di camice sui libri e di certo non sarebbe contenta di sentirsi definire così.


    PS: Ma Guglielmo, dato il problema dell'Università di Como, quale è la soluzione? A rigor di coerenza dovresti rispondere "La più semplice possibile.". Ma è difficile far funzionare il tuo rasoio in questa situazione, no?

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  4. Ma signor Guglielmo non era meglio andare a fare una partita a briscola con i suoi coetanei al circolo invece che scrivere un mucchio di scempiaggini?? Tanto per precisare non è vero che siamo privi di ambizione e incapaci e che scegliamo questa università solo per la vicinanza, io come un sacco di ragazzi che trovo ogni giorno sul treno ci passiamo più di un ora al giorno per arrivare in università senza contare il tempo che dobbiamo aspettare in stazione e se ci sono persone disposte a fare queste lunghe traversate tutte le mattine vuol dire che si trovano bene in quest'università e posso scommettere che molti degli studenti che frequentano i corsi hanno le capacità e la volontà di puntare in alto. Forse la prossima volta potrebbe informarsi meglio invece che scrivere solo fesserie! Ha definito i corsi poco impegnativi (si vede che non conosce Setti), ha paragonato la nostra università ad altre come quella di Pavia,Torino,Milano(che se non sbaglio all'inizio l'università di Como era un suo distaccamento) e ha detto che è meno prestigiosa, ma vorrei capire cosa da prestigio ad un università!! Se va a fare un giro all'università di Milano crede che la 3°legge della dinamica gliela spiegano in modo diverso da come la spiega Treves?? Ma la cosa che davvero mi fà più ridere è che sostiene che le ammissioni sono più semplici...che io sappia in nessun corso nè di matematica nè di fisica nè di chimica si fanno test d'ingresso per cui non capisco come possano essere più facili di un qualcosa che non esiste

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