giovedì 19 novembre 2009

Il Senato e La Facoltà

Questa mattina oltrepassando un’edicola ho visto la locandina del Corriere di Como, che a lettere cubitali affermava: “Università: il Senato Accademico smembra la Facoltà di Scienze” (o qualcosa di simile). Voglio rassicurarvi che non siamo stati smembrati, ma tuttavia è vero che la situazione non è delle più rosee. Ecco quello che si è deciso ieri al Senato Accademico riguardo alla Facoltà di Scienze:

1) per quanto riguarda l’offerta formativa, sono state confermate triennale e specialistica di fisica, chimica e matematica; scienze ambientali (triennale) è passata ad essere in interfacoltà (con Scienze Varese); sono stati creati il corso triennale e la specialistica di scienze della comunicazione; sono state soppresse informatica e beni culturali;

2) pur non essendo all’ordine del giorno, sono stati discussi e deliberati i trasferimenti richiesti, col risultato che gli 8 informatici sono andati a Varese, 4 professori/ricercatori restano a Como, e uno da Varese viene a Como;

Ciò che ho scritto sopra l’ho estratto da una e-mail del Preside, che ha fatto il possibile per minimizzare i danni, comunque rilevanti.

Per risollevare un po’ il morale, concludo con questo link, che riporta un esempio di come i giornalisti spesso gonfino o alterino i fatti.

16 commenti:

  1. Leggendo l'articolo della provincia in merito al senato di ieri dentro di me ribollivano rabbia e allo stesso tempo ilarità. Gli stessi giornalisti che l'anno scorso ci accusavano a gran voce di essere una facoltà con troppi docenti, ora si improvvisano moderi Nostradamus pronosticando la fine imminente e catastrofica dell'ateneo.
    Come dice Tino la situazione non è delle più rosee, ma tutto ciò ha radici molto più profonde; il recente adeguamento alla 270 è solo l'ultimo capitolo. Parlando con Benza oggi ho scoperto che le lotte interne vanno avanti da alcuni anni (ok, magari lo sapete già), informatici contro CdF, ma soprattutto facoltà di scienze contro tutte le altre. Quindi per forza siamo in questa situazione.
    Se ho interpretato male la situzione e detto cavoltate ditemelo pure

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  2. Ma come mai gli informatici avevano voglia di andare a varese?? non gli piaceva forse l'edificio?? e quelli che quest'anno frequentano il cdl in scienze informatiche che fanno??

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  3. no, ma "soppressi i corsi di informatica e scienze dei beni etc etc": vuol dire soppressi soppressi o trasferiti a varese?
    comunque io vi consiglierei una bella lettura anche al trafiletto sottostante l'articolo: molti studenti alla fiera delle università (quella famosa per tutti tranne che per i nostri vertici)hanno richiesto informazioni sulle facoltà scientifiche a como. continuiamo a perdere occasioni, mi raccomando, avanti così...

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  4. Mi piacerebbe che qualcuno ci dicesse chiaramente cosa si ha intenzione di fare di quest'università. Mi piacerebbe che qualcuno prendesse finalmente la parola, e mettendo a tacere tutti quanti facesse notare che sarebbe un controsenso continuare gli infiniti lavori in via Valleggio, se la volontà fosse davvero quella di farci chiudere i battenti. Mi piacerebbe che qualcuno mi facesse capire se faccio bene a difendere sempre questa facoltà reietta, attaccata, vituperata, guardata di traverso, mistificata e sottovalutata, o se farei meglio a starmene zitta, a non incazzarmi nemmeno: perchè forse non hanno tutti i torti quelli che a giorni alterni gridano alla morte dell'Università dell'Insubria. Faccio bene? Facciamo bene a schierarci a difesa di quest'edificio cilindrico a mattoni rossi, a inventarci iniziative, ad avere a cuore il tutto, a spendere tempo ed energie per progetti nuovi? Chi ce lo fa fare??
    Eppure non potremmo non farlo. Perchè siamo interessati, siamo direttamente coinvolti, non potremmo stare ad assistere passivamente allo spettacolo dei titoloni in prima pagina, degli sbeffeggiamenti, degli "al lupo"! Ma esiste altra gente a cui importa di tutto ciò? C'è qualcuno che ai propri interessi personali sa anteporre la possibilità che questa facoltà ha di diventare grande, per tutti e non solo per sè stessi?
    Ne sono convinta: domani, aprendo il giornale, non vedrò nessuna lettera di nessun nostro professore che voglia correggere le impressioni assolutamente negative e catastrofiste emerse. Nessuno si degnerà di dire una parola.
    Nessuno oserà mandare una letterina in cui ironicamente affermerà: "Ehi voi, guardate che siamo ancora qui, e qui resteremo! Guardate che non c'è nessun'intenzione di chiudere Scienze!"...
    Continueremo a leggere, confidarci tra noi, dirci che non è vero: ma intanto, là fuori, le matricole dell'anno prossimo si saranno iscritte a Milano, mica a Como. E a ottobre saremo di nuovo sotto tiro da parte di decine di media inviperiti perchè avremo pochi studenti! E, come al solito, soprassederemo dal dire una sola parola che possa far trapelare un'informazione più completa e veritiera per chi a quest'informazione sarebbe interessato. Ma forse non interesssa a nessuno aumentare il numero di matricole...già, forse è così.
    Lo scandalo non sono i decenni che ci stanno mettendo a completare lo stabile di via Valleggio; scandalosi non sono nemmeno i giornalisti che urlano allo smembramento della facoltà di scienze. No: scandaloso è chi non mette la propria faccia, non si gioca totalmente, per fare chiarezza, per cercare di nuovo consensi, per eliminare i sospetti e le accuse infondate (quelle fondate sono un'altra storia). E in questa definizione, mi spiace constatarlo, rientrano davvero in molti...
    Ma forse sbaglio io. Forse sono io che difendo l'indifendibile, che m'interesso di qualcosa che non ha importanza. Me lo si dica, se è così, per favore.

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  5. Per rispondere a Michele: credo proprio che i frequentanti i CdL in STI e in SBAC abbiano la garanzia di finire il loro corso di studio, altrimenti per loro sarebbe una catastrofe anche peggiore. Sul perché delle domande di trasferimento non ho notizie certe, quindi mi riservo di riferirti le voci che ho recepito solo in via confidenziale.
    Per Fede: l'articolo è interessante, ed è eloquente che ci sia una gran richiesta di informazioni sulle facoltà scientifiche, chissà, forse in un futuro relativamente prossimo avremmo potuto essere in numero maggiore del maledetto 17 che ci portiamo dietro dall'anno scorso, se non ci fosse tutta quest'aria di insicurezza e di precarietà strutturale. La rabbia poi cresce ogni volta che penso che:

    a. aprono qui un corso di Scienze della Comunicazione interfacoltà, che non si sa bene a cosa serve. Mi astengo quindi dal valutare l'iniziativa.

    b. l'opinione pubblica locale, in particolare gli editorialisti, continuano a menare il torrone con la storia della città di Volta. Ebbene dal buon Conte Alessandro sono passati giusto un paio di secoli, credete che un ragazzo di diciannove anni si dice: "Vado a fare Fisica a Como perché il mio idolo è sempre stato Alessandro Volta"? Con tutto il rispetto per lo scienziato, sarebbe ora di "voltare" pagina per quel che riguarda la fisica a Como. Lo so che è una piccolezza, ma oggi litigherei anche con un soprammobile. (questo commento è abbastanza sgrammaticato per il motivo appena citato)

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  6. Federica, la prossima volta evito di postare un commento in contemporanea con te, che poi mi tocca farne uno nuovo che commenta il tuo, ma per questa volta va così. Hai ragione su tutta la linea, rendi bene quanto questa situazione, la nostra situazione, sia dannatamente frustrante. Stasera siamo tutti incazzati, delusi, pieni di dubbi, scorati, ma sono abbastanza sicuro che domani mattina (al più tra un paio di giorni, dopo il weekend) saremo ancora in pista a pensare a cosa fare per la "nostra" facoltà. Però al momento prevale nettamente la rabbia e la voglia di mandare tutti al diavolo. Ne parliamo domattina.

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  7. Premetto le mie scuse per la longevità del mio commento.
    Io ho scritto al corriere di Como. Vi inoltro il tutto:

    "Vorrei segnalare al signor Fabrizio Barabesi che prima di spargere terrore dovrebbe pensare alle possibili conseguenze. L'articolo sul resoconto del senato accademico mi sembra un bel po' disfattista. Sembra quasi che la facoltà di scienze debba chiudere i battenti domani, cosa che non è affatto vera. I corsi di fisica, matematica e scienze ambientali sono ancora a pieno regime, i finanziamenti non mancano come anche le iscrizioni.
    Certo, la situazione non è delle più rosee, ma sicuramente non siamo sull'orlo del precipizio.

    Claudio Gritti, rappresentante studenti in consiglio di facoltà (scienze) e consiglio di coordinamento didattico (fisica)"

    La risposta:
    "Gentile Claudio

    ho letto la sua mail. In tutta onestà, parlando con rettore, prorettore, presidi di facoltà (in testa quello di Scienze), docenti e politici locali mi sono fatto un’impressione diversa e ben più cupa sul futuro della facoltà

    Sinceramente spero di sbagliarmi.

    Troppe volte abbiamo dato notizie negative su Como che poi si sono puntualmente verificate

    In ogni caso visto che il tema verrà ancora affrontato la inviterei a scrivermi o a inviarmi il numero di cellulare.

    Potrei intervistare lei e altri suo colleghi se lo ritiene opportuno



    Saluti

    Fabrizio Barabesi"


    Ok, magari ho detto cose non proprio veritiere, sono stato un po' rude e incazzoso, ma ero veramente accecato dalla rabbia.
    La risposta del sig. Barbaresi è ovviamente pacata, ma mi fa preoccupare: possibile che l'immagine che riusciamo a dare sia questa? Possibile che ci vedano tutti come un corpo agonizzante prossimo alla fine? Oppure siamo noi che viviamo sulle nuvole e ci siamo costruiti un castello di sabbia? Sono abbastanza confuso dagli avvenimenti di oggi (e ho ancora mal di testa). Forse dovremmo fare una piccola rivoluzione, coinvolgere tutti gli studenti. E quando dico tutti intendo di tappezzare l'università di avvisi, di fermare la gente per strada, di rendere tutti consci di quello che succede, perché se non lo sono gli universitari stessi, come possiamo pensare di coinvolgere gli esterni?
    Mi piacerebbe vedere ben più di 14 iscritti a questo blog, e ben più di 7 partecipanti.
    E qui mi fermo.
    Buona serata

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  8. Ragazzi il vostro amore per la facoltà e ammirevole, ma temo che da solo non basti a cambiarne il futuro. Il vivere o morire di una facoltà non dipende solamente - purtroppo - dai suoi studenti nemmeno quando questi sono particolarmente motivati. Però non dovete mollare.

    Anch'io, anche se nulla più c'entro con l'Insubria, ieri ero molto preoccupato e ho subito chiesto informazioni a miei ex colleghi a riguardo. Le ragioni per questa crisi continua sono forse più profonde di quanto ci possiamo immaginare.

    Posso darvi un consiglio? Chiede, anzi esigete, spiegazioni ai vostri insegnanti. Chiedete quale sarà il futuro della facoltà e quello del vostro corso di laurea. Chiedete perché i giornalisti e non solo lo vedono così cupo. Chiedete perché ogni anno sembra sempre peggio del precedente e niente sembra muoversi nella direzione giusta.

    Forzate i vostri insegnanti ad organizzare un'assemblea straordinaria con tutti gli iscritti in cui il preside o un suo rappresentante spiega la situazione attuale e se poi è il caso fate una conferenza stampa.

    Se proprio dobbiamo morire, almeno vendiamo cara la pelle!

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  9. beh Claudio come minimo fai fischiare le orecchie!
    Volevo ringraziare Martino e chi dei nostri rappresentanti ha cercato di fornire fonti più attendibili del giornale.
    E..Fede direi che hai nettamente ragione.
    Ecco tutto (così non potete più dire che non scrivo).
    Cri

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  10. Condivido tutto. Molto triste, per quanto mi riguarda, l'aria di litigiosità che si respira a qualsiasi incontro con più di venti persone (mi riferisco in particolare ai consigli di facoltà).
    Partecipa alla tristezza quella cappa di "rispetto" espresso tramite toni più o meno altisonanti con cui ci si rivolge ai propri superiori o utilizzati da chi riveste alcune cariche importanti per marcare una specie di diverso valore dell'opinione personale.
    Noterei peraltro come, proprio nella nostra facoltà che dovrebbe comprendere persone che prendono i dati sperimentali e li discutono per amor di scienza e di verità, ognuno citi numeri con beneficio d'inventario, tirando acqua al proprio mulino, forse peggio di quello che fanno giornalisti di cronaca, che dalla loro hanno di non aver seguito corsi di matematica.

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  11. Spero che la "cappa di rispetto espressa tramite toni più o meno altisonanti" non si riferisca alla lettera al preside: il "Lei" è dovuto, a una persona rappresentante una carica. No?
    Sono comunque d'accordo, sugli intenti sovversivi: io aspretto le firme entro domattina, e non oltre. poi si passa alla richiesta. punto.

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  12. Ieri sera ho letto sulla provincia (datata 21 novembre) che il preside ha già richiesto una cosa del genere con gli studenti... perchè i giornalisti lo sanno e noi no?

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  13. Ieri c'era un articolo sul Corriere di Como dove il preside parlava di tutta la faccenda.
    almeno si mettono le cose in chiaro..ecco qui il link http://www.corrieredicomo.it/frm_articoli.cfm?ID=99931
    Cri

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  14. Sì, quella mail il preside l'ha mandata ai docenti, ricercatori e rappresentanti in via confidenziale, non ho idea di come si arrivata nelle mani dei giornalisti. Spero che Serra abbia volutamente inviato una copia anche alla stampa...

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  15. Serra chiede udienza giovedì 26/11 alle ore 12, fate passaparola

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  16. Senza disperdersi in particolari riflessioni sugli attuali sviluppi della situazione:
    pensate sia utile organizzarci noi studenti, allo scopo di formulare proposte per dare maggior respiro alla nostra facoltà?

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