mercoledì 27 gennaio 2010

CCD 21.01.10

Ciao a tutti,
post lampo per aggiornarvi sull'ultimo CCD. In primis il presidente del corso di laurea, il prof. Lugiato, ha verificato che, come deciso all'inizio dell'anno accademico, tutti i corsi fossero già finiti o che fossero terminati entro la scorsa settimana. Alcuni docenti dei corsi più "corposi" hanno fatto notare che è problematico portare a termine il programma dei loro corsi togliendo ulteriori lezioni. Così si è proposto di eliminare il giorno libero e di diluire il monte ore giornaliero (cioè meno pomeriggi) oppure di fare qualche pomeriggio in più durante l'anno (non tutte le settimane). Il CCD ci ha chiesto di valutare le proposte, ma la questione riguarda soprattutto le nuove leve in quanto gli studenti dal secondo anno in su hanno già detto addio al loro giorno libero o lo faranno a breve. Quindi commentate numerosi!

Abbiamo chiesto ancora una volta che gli orari delle lezioni del prossimo semestre siano comunicati in tempo utile (almeno una settimana prima dell'inizio dei corsi). La nostra preghiera è stata esaudita e gli orari stanno girando in via officiosa da ieri.
Visto che a suo tempo era un argomento che aveva fatto discutere, vi aggiorno sui test di autovalutazione per i futuri studenti delle facoltà scientifiche. La prova consiste di 25 domande di matematica, le stesse per tutta Italia e di 10 domande specifiche per corso di laurea. L'obbligo di partecipazione a corsi complementari viene valutato solo sulle domande di matematica. Le deta dei test sono 26.02, 7/8.09, 17.12.

C'è qualche problema con il laboratorio di fisica della specialistica, ma è un problema che riguarda la registrazione delle ore di lezione da parte dei docenti, quindi di scarso interesse per gli studenti, almeno credo.

Il DL 270 non finisce mai di riservarci qualche sorpresa nascosta nei meandri di commi e paragrafi... Questa volta richiede che almeno 90CFU del corso di laurea siano legati a corsi tenuti da un docente appartenente allo stesso settore disciplinare del corso. Forse non è particolarmente chiaro detto così, ma dovremmo essere a posto sotto questo punto di vista.

La parte interessante viene adesso: alcuni miei compagni di corso hanno fatto notar al prof. Faccio che  spesso non si conosce l'attività di ricerca dei docenti, quindi si è proposto che questi presentino la loro attività agli studenti in un quarto d'ora durante il loro corso. E' stato fatto notare che magari al primo anno non si capisce bene di cosa si occupa il docente e che è una cosa che serve di più alla fine del secondo anno quando bisogna scegliere "cosa fare da grandi". L'idea è quindi di organizzare un incontro aperto a tutti in un pomeriggio (o più di uno) in cui tutti i docenti presentano la loro attività in 15/10 min. Dovremo definire la data (o le date), ma pensiamo di farlo prima di Pasqua.

Direi che è tutto,
buoni esami!

dan

mercoledì 20 gennaio 2010

Una Democrazia Pesata

"Dopo anni di riflessione sulle molteplici possibilità che ha uno Stato di organizzarsi sono arrivato alla conclusione che la democrazia è il sistema più democratico che ci sia.
Dunque, c'è la democrazia, la dittatura… e basta. Solo due. Credevo di più.”


Giorgio Gaber


ANNO 2005, LICEO GIOVIO DI COMO, CLASSE 2° SA
In una classe del liceo Giovio, una ventina di studenti stanno ascoltando interessati una lezione di diritto. La materia in sé non sarebbe delle più entusiasmanti, ma nella lezione di oggi si discute della struttura di uno stato democratico, della divisione dei poteri, della libertà degli individui, e di altri argomenti che risvegliano negli ascoltatori un minimo di coscienza politica. La professoressa “Cipollina”, così soprannominata per l’abitudine di appellarsi agli studenti con l’epiteto “Cipollino”, con frasi del tipo: “Allora, cipollino, hai fatto i compiti?” oppure “Cipollino, oggi hai studiato?”, si sta veramente superando, e quando, parlando a proposito delle più alte cariche dello stato, spiega che tutti, volendo, potrebbero diventare presidente del consiglio, se riuscissero a racimolare abbastanza voti, più d’uno dei presenti ci crede davvero.
Ma proprio dopo aver concluso l’elogio del suffragio universale, si alza una mano dalla terza fila. Una domanda. “Si, dimmi Cipollino.”
“Prof., ma non sarebbe meglio, al posto di un suffragio universale, che il diritto di voto fosse dato solo a chi capisce un minimo di politica? Voglio dire, come fa mia nonna, a cui voglio un sacco di bene, a decidere se votare un partito o per l’altro se a malapena sa qual è l’attuale presidente del consiglio? Non si potrebbe utilizzare una sorta di test, per cui se lo superi puoi votare, altrimenti no? Con domande facili, certo, ma tanto per stabilire se hai minimamente capito cosa stai facendo andando a votare.”
Il volto della prof. si incupisce immediatamente. Subito si lancia in una feroce critica di quella proposta, sostenendo che ciò sarebbe una grave limitazione alla democrazia, al diritto di voto per tutti, alla libertà stessa. E’ impensabile che qualcuno non possa votare. Sarebbe come creare una discriminazione. Sarebbe come fare un incredibile passo indietro. Una democrazia non democratica.

ANNO 2010, UNSUBRIA SEDE DI COMO, FISICI DEL PRIMO ANNO ASCOLTANO UNA LEZIONE DI STATISTICA
In una classe dell’Insubria, una ventina di studenti stanno ascoltando attentissimi (...) una lezione di statistica. La materia in sé non è proprio delle più facili, ma alcuni concetti sono piuttosto interessanti. Nella lezione di oggi si discute di come fare, avendo due set di misure realizzate con strumenti diversi, ad utilizzarli in modo intelligente per avere una buona stima del valore vero. In pratica: se io misuro un tavolo prima con un metro da falegname, e poi con un interferometro (metafora del prof), come faccio ad utilizzare al meglio le due misure? Butto via quelle imprecise? Ma se ci ho messo tempo è fatica, non è una perdita di informazioni? Dopo una serie di passaggi logici, alcuni dei quali sembrano piuttosto oscuri, si arriva comunque ad una soluzione: la MEDIA PESATA. Questo fantastico strumento permette di avere una dispersione dei valori molto minore della media aritmetica, senza buttar via i “dati imprecisi”.


Dalla formuletta che se ne ricava

capiamo come i dati vengano pesati secondo l’inverso del quadrato della sigma; ovvero minore è la loro dispersione, maggiore è il loro peso, per cui più i dati sono precisi, più valgono! Questo sistema è quindi migliore di una comune media aritmetica.

Per una strana coincidenza, il ragazzo che aveva insolentemente alzato la mano durante la lezione di diritto del 2005, è anche uno della ventina di studenti presenti alla lezione di Statistica, e per un’ancor più strano collegamento mentale, gli viene in mente un’idea; anzi, gli torna in mente un’idea, la stessa idea che aveva avuto 5 anni prima, riveduta e corretta.
Ormai siamo nel 2010 e, a parte qualche stato isolato, in tutto il mondo si è ormai affermato il sistema democratico, in cui ogni cittadino va a votare ed esprime la sua preferenza che poi viene sommata alle altre in modo uguale e determina l’esito delle elezioni. Ma siamo sicuri che sia il metodo migliore?
Bisogna capire cosa si intende, per migliore. Si potrebbe pensare di interpretarlo come “Il sistema che permette di stabilire qual è il partito, o il candidato, preferito dalla maggioranza”. Io invece propongo questa nuova definizione: “Il sistema che permette di stabilire quale sia il partito, o il candidato più adatto alla guida del paese”.
Vista questa seconda definizione, è giusto che il voto di mia nonna (a cui continuo di volere un fracco di bene) abbia lo stesso valore di un docente universitario di diritto? Io credo di no. Credo però che, per non cadere in trappole elitarie, mi debba spiegare un po’ meglio. Quello che voglio sottolineare, è che questo discorso non ha nulla a che vedere con la qualità o meno di un individuo. Non sto dicendo che il professore universitario sia MIGLIORE di mia nonna in senso morale o etico (semmai esista), ma solo che egli ha più COMPETENZA e CAPACITA’. Se io deve andare a farmi curare, di certo non vado dal primo che passa per strada, ma vado da un medico. Se devo volare in America, l’aereo lo guiderà un pilota. Se devo costruire un ponte, lo farò progettare da un architetto o un ingegnere. Questo perché? Semplicemente perché LA COMPETENZA NON E’ UNIVERSALE. Quelle persone hanno studiato, si sono impegnate, hanno speso forze ed energie per arrivare a sapere più degli altri, e nel loro campo sono MIGLIORI (sempre nel senso espresso prima) di altri. Secondo me, quindi, tenere vivo ancora questo sistema di voto sarebbe come regalare a tutti un laurea in ingegneria, un brevetto di volo, o una specialistica in medicina e chirurgia. Non tutti hanno le stesse COMPETENZE. Credo che questo sia un dato di fatto.
Partendo da questo presupposto, come fare a determinare la “COMPETENZA DI VOTO”?
Rispondo a questa domanda con altre domande: Come facciamo a sapere se una persona sa il codice stradale ed è idoneo alla guida? Come capiamo se saremo accettati o no da una tal università?
Un quiz. Qualche domanda in stile patente (vero o falso) sarebbe utile per determinare il livello di competenza di ognuno. In base a quello, il suo voto potrebbe essere pesato in modo differente. Più rispondi esattamente alle domande, maggiore è il peso associato al tuo voto. Tutto merito della nostra MEDIA PESATA. Cerchiamo ora di vedere i possibili pregi e difetti di questo metodo.

ASPETTI POSITIVI
1) Se il nostro obbiettivo è quello di avere al governo uomini o donne capaci, è indubbio che una media pesata sia migliore di una aritmetica. Questo perché chi ne capisce di più, in generale farà scelte più sagge o comunque con più consapevolezza, ed in questo modo tutti potranno beneficiare di una scelta più oculata. Tornando alla metafora della medicina: se voglio sapere se una tale sostanza sia cancerogena, è vero che posso fare un sondaggio tra i condomini della mia palazzina, ma forse sarebbe meglio intervistare qualche medico specializzato in proposito.
2) Naturalmente, se si istituisce un quiz, si deve parallelamente dare la possibilità di allenarsi e istruirsi per superarlo. Come quando ai miei 18 anni ho ricevuto la costituzione italiana per posta, così si DOVREBBE anche spedire, almeno alle fasce più basse, un fascicolo che spieghi in parole semplici quali sono le domande e che aiuti a prepararsi (come i libri per i quiz della patente). In questo modo si invoglierebbe la gente ad informarsi e saperne di più di diritto, e quindi ad essere più consapevole, aumentando la coscienza politica del paese.
3) I politici di conseguenza saranno costretti a rivolgersi in modo minore alle cosiddette “masse” e di più alle persone più istruite, e dovranno così presentare idee più concrete al vaglio dell’opinione pubblica. Inoltre loro stessi invoglieranno i propri elettori a prepararsi maggiormente, per far si che i loro voti valgano di più.
4) Questo metodo non discrimina per fede politica. Il quiz è totalmente uguale sia per destra che per sinistra, ciò che conta è la competenza.

ASPETTI NEGATIVI
1) Innanzitutto sono evidenti i problemi economici. Programmare i quiz, stamparli, scrivere libri, senza contare il tempo per correggerli, costa tempo e fatica. A questo però, si potrebbe rimediare attraverso un quiz associato ad un voto in modo elettronico: niente carta, niente correzione, niente spesa.
2) Bisogna fare molta attenzione a come si pesano i voti. Si potrebbe creare il rischio di un’aristocrazia che decide per le sorti del paese. Per ovviare a questo, bisogna, come ho già scritto, avviare parallelamente delle iniziative che invoglino le persone a prepararsi ai quiz, oltre che ovviamente a calibrare in modo saggio i pesi. Tuttavia, però, NON esiste problema di partitocrazia, in quanto i quiz sono uguali per tutti.
In definitiva, se per poter guidare (attività di gran lunga più pericolosa, ma anche più gratificante) è necessario un quiz, poiché è richiesto un minimo di competenza del codice stradale, perché non si può fare lo stesso per votare? In fondo, se questo è il sistema migliore per determinare la lunghezza di un tavolo, perché non può esserlo anche per capire da chi essere governati? Non credo sia un utopia dire che potremmo realizzarlo. Chi è con me alzi la mano.

domenica 17 gennaio 2010

Dogville

Uffa!! Dovrei studiare... Ma come faccio ad astenermi dal rendervi partecipi di una simile "opera umana" quale è questo film?? Dogville è un film del 2003, diretto dal regista danese Lars von Trier, di una profondità che non sono capace di descrivervi a parole. Onde evitare shock vi dico soltanto che il film, della durata di 170 min, è interamente ambientato su di un palcoscenico.
Il regista dice che un film deve essere come un sassolino in una scarpa, anche se a me sembra più un macigno in questo caso.
Ovviamente il film presenta un punto di vista che può piacere o meno oppure essere apprezzato o meno, anche perchè si capisce già dall'ambientazione che l'intenzione del regista non è certo quella di mettere a suo agio lo spettatore. Comunque vi consiglio la visione del film!!



Link Megavideo <--grazie claudio di avermi fatto scoprire questo bel servizio online, se avete una decente connessione lo scaricate in 30min

altrimenti esiste sempre la vecchia (si fa per dire) e buona chiavetta.

Michele

sabato 16 gennaio 2010

Un blog per un esame


Settimana scorsa mia sorella ha aperto un blog. E allora direte voi? Internet è pieno di blog, più o meno interessanti e più o meno letti. Eppure si tratta di una cosa molto particolare. Mia sorella è iscritta alla sua seconda laurea nel ramo dell'educazione e dopo una vita passata a rifuggire il più possibile dalla matematica, ora si trova ad affrontarla di petto.

Per il corso di Matematiche elementari da un punto di vista superiore, il suo insegnante le ha chiesto di documentare il suo percorso di apprendimento attraverso un blog. Cioè non deve scrivere degli argomenti del corso, ma di tutti quegli aspetti ancillari e le curiosità che impara durante la sua preparazione per l'esame. Una bell'idea, non trovate? Vi piacerebbe scrivere un blog sulla meccanica quantistica?

Ah, ci mancava poco che mi dimenticavo di mettervi il link: il blog di Sara.B e la matematica

lunedì 11 gennaio 2010

Il bello della statistica


Se l'esame di statistica e probabilità vi è sembrata un'inutile perdita di tempo perché la fisica è una scienza esatta e non ha bisogno di tirare ad indovinare, vi sbagliate di grosso. In realtà so che tutti i lettori di questo blog hanno un occhio di riguardo per i numeri e capire quando questi non compaiono per caso è sempre una sfida interessante.
Scrivo queste cose perché ho trovato un bellissimo post di statistica e probabilità applicata all'astrofisica particellare che merita veramente di essere letto. E' scritto da uno studente di dottorato, ma nonostante sia di una chiarezza sconcertante, è al livello di una lezione universitaria. Leggetelo e, a me, fate sapere cosa ne pensate, e a lui, fate i complimenti!

mercoledì 6 gennaio 2010

Premi No Bel 2009

All'inizio di questo 2010 è bello ricordare i momenti più significativi dell'anno appena trascorso; gentili signore e signori, l' H Demia dei premi No Bel ha l'onore di annunciare i vincitori dell'onoreficenza per l'anno 2009.

Premio No Bel per l'INNOVAZIONE TECNOLOGICA
a MASPERO MATTEO
per l'impegno profuso nella realizzazione e organizzazione di due utili blog in meno di un mese.

Premio No Bel per l'ECONOMIA
a prof. GORINI VITTORIO
per la scelta di risparmiare sulle sessioni d'esame in periodo di crisi.

Premio No Bel per l'IMPRENDITORIA
a GUFFANTI DANIELE
per l'idea di riciclare le conoscenze acquisite in campo lavorativo, proponendosi come designer di decorazioni in stile Matlab per carte da parati e da regalo, e come uomo nuovo della Giochi Preziosi grazie al Gioco dell'Oca per fisici presto in vendita nei migliori negozi.

Premio No Bel per l'UMORISMO
a DALLA PIAZZA FRANCESCO
per l'ironia insita in una mail intitolata "Regalo di Natale" che portava con sè sulla sua slitta trainata da renne un carico di esercizi di Meccanica Analitica.
Nella stessa categoria, menzione d'onore
a prof. LUGIATO LUIGI
per la battuta: "Forse sono andato un po' troppo veloce..."

Premio No Bel per l'OTTIMISMO
a CARBONE ANNALISA
d'incoraggiamento.

Premio No Bel per la LETTERATURA
a DORONZO MICHELE
per l'opera "Un giorno di neve un fisico..."
pubblicata poco fa su queste reti.

Premio No Bel per l'INGEGNO
a prof. SETTI ALBERTO
per i sacchetti di plastica sulle scarpe e negli zaini nei giorni di pioggia.

Premio No Bel per la (anti)POLITICA
a LAMPERTI MARCO
per l'impegno profuso nel riportarla in sede di via Valleggio.

Premio No Bel per la MODA
a prof. ARTUSO ROBERTO
per le camicie, le scarpe e quant'altro.

Premio No Bel per la COMUNICAZIONE
ai GIORNALISTI
d'incoraggiamento
in vista dei prossimi articoli che parleranno di noi.
Menzione speciale
a NEGRINI LORETTA
per l'opera di comunicazione effettuata con successo in occasione della riunione col preside.

Premio No Bel per l'ECOLOGIA
all'UNIVERSITA' DELL'INSUBRIA
per le temperature caraibiche in via Anzani, polari in via Castelnuovo, i rubinetti spenti e l'elettricità mancante in via Valleggio.
Riconoscimento per
TAGLIABUE MARTINO e FUSI ROBERTO
che si impegnano nella riduzione degli sprechi nel campo del vestiario invernale.

MIGLIOR FOTOGRAFIA
dell'anno 2009
è risultata essere "Studenti del Poli",
pubblicata dal Corriere di Como in data 28 novembre circa,
che ritraeva due studentesse di Fisica dell'Insubria.

Il Premio per la MIGLIOR COLONNA SONORA
va di diritto all'operaio di zona accanto alla V3P e alle sue allegre canzoni, accompagnato dall'Orchestra del Cantiere.

La CITAZIONE
dell'anno 2009
è: "Siamo bravi in ciò che ci piace, e ci piace ciò in cui siamo bravi",
del prof. SETTI ALBERTO.
Menzione d'onore nella stessa categoria per gli ornitorinchi del
prof. GUARNERI ITALO.

La cerimonia di premiazione si terrà il giorno 29 Febbraio 2010 nella sede dell'Università di via Valleggio. L'agenzia di catering Gorini&Bondani sarà lieta di offrire ai partecipanti un rinfresco.