Vorrei
proseguire con un approfondimento lungo la linea tracciata 3 mesi fa da
Federica, quando ci riportò con grande imparzialità l'importante fatto di cronaca della
sentenza nel processo dell'Aquila, nel quale la commissione "Grandi
rischi" è stata condannata a sei anni di reclusione per omicidio colposo
plurimo e lesioni colpose. Commissione comporta da uomini di scienza a cui è
stato affidato un ruolo pubblico molto importante.
Ieri sera al
programma Presa
diretta su rai 3, hanno fatto un'analisi approfondita dell'intera
vicenda e ciò che esce fuori esula da facili ed affrettate conclusioni, come
troppe se ne sono sentite nei giorni successivi alla sentenza. Ciò che i media
hanno riportato, o ciò che l'opinione pubblica ha voluto sentire, sarebbe che
la sentenza storica emessa dal giudice Marco Billi accusa gli scienziati di non
aver previsto il terremoto che devastò la provincia dell'Aquila il 6 aprile
2009.
Reazioni di
sconcerto da ogni parte del paese, anche da personalità di spicco della
politica:
«Questa
sentenza è la morte dello stato di diritto e una follia allo stato puro - ha
commentato il leader Udc, Pier Ferdinando Casini - . L'obbligo previsionale in
ordine a eventi tellurici è sancito»
«È una
sentenza un po' strana e un po' imbarazzante: chi sarà chiamato in futuro a
coprire questi ruoli si tirerà indietro» ha detto il presidente del Senato,
Renato Schifani.
Si è detto
«avvilito, disperato» Enzo Boschi, ex presidente dell'Istituto nazionale di
geofisica e vulcanologia (Ingv). «Pensavo di essere assolto - ha aggiunto -
ancora non capisco di cosa sono accusato».
I terremoti non si possono prevedere da nessuna parte nel mondo, ma ciò che va precisato è che non è per non aver fornito la magnitudine, la data e l'ora del terremoto che i 7 scienziati sono stati giudicati colpevoli. Bensì per la loro negligenza, irresponsabilità, frettolosità nel sentenziare che la probabilità di un terremoto in quella zona ed in quel periodo, a seguito di prolungati sciami sismici, è molto bassa.
Siamo nel
campo delle probabilità e noi del settore sappiamo benissimo cosa ciò
significhi, ma sappiamo anche che la matematica è in grado di fornirci modelli
previsionali affidabili basati sulla statistica, accumulata in un centinaio di
anni di archiviazione di eventi sismici (rapporto Barberi, INGV).
La comunità
scientifica sapeva che in quella zona la probabilità sismica è elevata e che a
seguito di un prolungato sciame sismico non ci sono prove che un terremoto di
magnitudo alta non si possa verificare.
Ciò che esce fuori dal reportage di Presa diretta è che le conclusioni deliberate dalla commissione quella sera del 31 marzo (7 giorni prima della scossa), sono state prese a tavolino, per una volontà politica superiore. In particolare il capo della protezione civile Bertolaso viene colto in una intercettazione mentre incita la commissione a ritrovarsi per sentenziare che non esiste rischio di un forte sisma, per tranquillizzare la popolazione (la riunione dura solo 1 ora). Dunque i 7 ingenui scienziati ci hanno solo messo la faccia, la firma, per dare autorevolezza a quella rassicurazione.
Lo stesso Enzo
Boschi dice di non essere stato affatto d'accordo con le conclusioni di quella
riunione, poiché la scienza (e dunque tutti i membri della commissione) sapeva
benissimo che il rischio era indubbiamente alto. Ma allora ci si chiede come
mai nessuno di quegli eminenti accademici abbia alzato la mano per dare voce
alla scienza?!?
Uno dei familiari delle vittime ha appunto commentato
dicendo: "La scienza non era presente in quell'aula".
In realtà a suo tempo avevo letto che nel verbale era stato scritto, non che "la probabilità di un terremoto in quella zona ed in quel periodo, a seguito di prolungati sciami sismici, è molto bassa", ma che non c'era evidenza scientifica di una correlazione alta tra quegli sciami sismici e un aumento della probabilità di successivi terremoti violenti. Cioè la probabilità non è bassa, ma non sarebbe essenzialmente più alta che nei casi di terremoti non preceduti da sciami sismici, o sciami sismici non seguiti da gravi terremoti. (Si capisce?)
RispondiEliminaPotrei aver sbagliato fonti, e di sicuro la giornalista che ha seguito il caso nei dettagli e per tutto l'arco della vicenda ne sa più di me; ma credo che importanti siano i termini, e purtroppo penso sia proprio il linguaggio l'oggetto del fraintendimento. Perché affermare che "non esiste evidenza di un aumento della probabilità di terremoti in seguito a sciami" non equivale a dire "la probabilità di avere terremoti dopo uno sciame è bassa", ma questo lo capisce chi studia il linguaggio scientifico e basta...
Se davvero Boschi, come avrebbe dichiarato, e tutti gli altri hanno solo messo la firma per rendere effettiva una decisione politica, certo questo è un comportamento opinabile. Tuttavia - se il verbale della commissione riporta considerazioni veritiere, e non a questo punto edulcorate per permettere la tranquillizzazione della gente - di fatto lì quello c'era scritto: hanno firmato un riassunto di considerazioni che, scientificamente, condividevano. La decisione riguardo alle precauzioni da far prendere alla gente non spettava agli esperti, ma ai delegati della protezione civile che erano presenti (sempre da verbale).
Ti suggerisco di guardare anche solo l'intervista fatta a Boschi, al minuto 25. (L'inchiesta comunque dura solo 50 minuti, nel resto del programma si parla di altro).
RispondiEliminaAnche se si è nel campo delle probabilità esistono delle certezze scientifiche anche nei terremoti. Il fatto è che la commissione ha smorzato i toni, dicendo sostanzialmente nulla (è vero non ha rassicurato, ma nemmeno dato l'allerta), quando invece la comunità scientifica sapeva (e lo sapeva anche la commissione) che la probabilità di avere un forte terremoto era alta.
Vedi al minuto 16, in cui viene citato un articolo uscito negli Stati Uniti nel '95.
Vedi al minuto 18 in cui viene intervistato un professore universitario a Rieti e sismologo.
Vedi al minuto 31 in cui viene sentita una matematica, addetta alla redazione di modelli previsionali per l'INGV.
Alla commissione si chiedeva semplicemente di scrivere la verità (!) in quel verbale. Evidentemente ciò non è successo a causa di una pressione dall'alto (vedi al minuto 20 in cui si sente l'intercettazione di Bertolaso). Quindi che si assumano le loro responsabilità.
Eseguito! Ok, annettendo le ulteriori informazioni posso tranquillamente dire che la mia opinione può essere solo una parziale descrizione, ma non basta. Di fatto ci sono due livelli di responsabilità: quella degli esperti che, forse, hanno analizzato la situazione in maniera superficiale, e poi quella di chi ha esposto i risultati della riunione rassicurando la gente, quando il senso delle parole (pur scarsamente riflettute, a quanto pare) del verbale era un altro. [Ma bisogna anche notare - e mi era sin qui sfuggito - che quest'ultimo è stato presentato ufficialmente dopo il terremoto: quindi potrebbe anche essere stato scritto apposta per sgravare da alcune responsabilità, visti gli eventi...]
RispondiEliminaTornerei comunque a sottolineare anche le responsabilità di chi ha divulgato quelle dichiarazioni in modo errato: anche questa faccia della medaglia c'è, ma sembra che nessuno sin qui se ne sia accorto. Che si faccia insomma una presa di coscienza da parte del mondo dei media, che spesso divulgano notizie scientifiche in modo inesatto o parziale.