martedì 15 gennaio 2013

La vita in microvite


Ragazzi d'ora in poi vi annuncio che il vostro stile di vita cambierà drasticamente (o almeno è ciò che spera l'autore della ricerca che sto per presentarvi).
Prendo spunto dall'articoletto apparso su "Le Scienze" di questo mese (pag.93) in cui la nostra vita ed in particolare la sua durata, viene trasformata in un gioco a punti, nel quale l'unità fondamentale è la "microvita", corrispondente a 30 minuti di vita.
Esempi:
-se fumate due sigarette perdete 1 microvita
-se state seduti senza fare attività per due ore perdete 1 microvita (e questo ci porterà alla morte cari colleghi)
-se mangiate 85g di carne rossa perdete 1 microvita
-se mangiate 1,25 porzioni di frutta o verdura guadagnate 1 microvita (non è molto chiaro cosa sia una porzione...)
-se fate 20 minuti di esercizio fisico guadagnate 2 microvite (+1 ogni 40 minuti successivi di esercizio)
(qui trovate un elenco più esauriente)

Chiaramente visto che il tempo passa, ogni giorno perdiamo 48 microvite, ossia 24 ore di tempo. Però visto che se sopravviviamo alla giornata aumentano le nostre aspettative di vita, abbiamo un riguadagno di 12 microvite. Dunque ogni giorno perdiamo 36 microvite a testa. Se volessimo giocare a partire da un punteggio iniziale cito nuovamente un articolo di "Le Scienze" del mese di novembre 2012 (pag.50) dove viene riferito che la vita media di un bambino nato nel 1990 è di circa 75 anni, pari a 1.314.000 microvite. In base al nostro stile di vita possiamo però far accelerare o far rallentare la perdita di microvite, così da vivere più o meno a lungo.
Che vinca il migliore! :D

4 commenti:

  1. 85 g di carne sarebbero dannosi come DUE sigarette?

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  2. Sono d'accordo con lo smarrimento di Martino.

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  3. Solo la carne rossa!

    "Uno studio epidemiologico prospettico su oltre mezzo milione di persone ha associato al consumo di carni rosse e carni processate (insaccati, prosciutto, hamburger, carne in scatola, ecc.) un modesto incremento della mortalità in generale, ed in particolare per cancro e malattie cardiovascolari."

    studio: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19307518

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