Inizia il conto alla rovescia: domani a quest'ora, se i gitanti svizzeri e francesi in autostrada lo permetteranno, staremo varcando plausibilmente le soglie del Cern.
Sì, lo so che non siamo i primi nè saremo gli ultimi, e nessuno prima di noi s'è mai permesso di accaparrarsi una fetta di blog per costringere i colleghi a sorbirsi commenti e impressioni di una "semplice" settimana di lavoro (chi lo sa?) lassù in terra elvetica. Però dopotutto questo spazio è nostro in quanto fisici, e in quanto fisici questi giorni entreranno di diritto nelle pagine d'agenda che ci porteremo sulle spalle, nello zaino che, coccio per coccio, raccoglierà i pezzi della nostra carriera, presente e futura. Dopotutto quelle quattro lettere che non si sa mai se scrivere maiuscole (perchè è un acronimo) o minuscole (perchè tanto è un nome autoconsistente ormai) racchiudono le più alte ambizioni di uno studente di liceo scientifico; provocano brividi d'ammirazione nei non addetti; sono l'indicazione per il Paese delle Meraviglie di ogni fisico delle particelle nato in Europa. E anche a non essere fisici delle particelle, sapere che per una settimana saremo fianco a fianco di chi là dentro ci ha costruito una carriera, e che cammineremo sopra i cunicoli le cui sentenze il mondo intero sta aspettando con un misto di curiosità, speranza e scetticismo che ha contagiato anche gli umanisti...
Staremo una settimana al Cern. Dico! Ci rendiamo conto?
In realtà no. Sto preparando la valigia con la curiosità di chi ha da riempire una pagina vuota e non ha idea della trama, eppure rabbocca con cura l'inchiostro alla stilo, perchè sente l'ispirazione. Cosa faremo? Potrà la mia proverbiale inabilità informatica essere d'aiuto in qualche modo all'analisi dati? Potremo aiutare, oltre che imparare e lasciarci risucchiare dall'atmosfera aulica e operosa di quel luogo troppo in là per certi sogni? Riusciremo ad essere all'altezza del compito di raggranellare esperienze, lezioni e conoscenze in nome dei tanti nostri pari che sapendo dove stiamo andando, ci invidierebbero?
Chi lo sa. Per ora è una pagina bianca in attesa di essere inaugurata da una penna; e se sarà un tratto impercettibile o una riga spessa e indelebile, e se saranno frasi o disegni o calcoli; un racconto umoristico o una poesia ermetica o un dramma, ve lo sapremo dire.
Per il momento lasciateci coccolare quest'incomprensibile voglia di scoprire, insieme alle sue attese e ai suoi dubbi...
E permettete anche il formarsi improvviso di questo pensiero: grazie all'università, proprio questa: l'Insubria; e grazie a quelle persone che hanno pionieristicamente deciso di accollarsi il peso di un gruppo di studenti qualunque, per far vivere loro un'esperienza che non tutti gli studenti di triennale hanno la possibilità di fare. Tra tante magagne, polemiche, lamentele, questa è una grande opportunità: e noi, fieri studenti insubrici, ce l'abbiamo!
Grande Fede !! E' sempre un piacere leggere i tuoi post..
RispondiEliminaIo e il Teo vi stiamo aspettando !!
Mi raccomando non perdetevi che poi domani sera si fa festa tutti assieme.